Rispetto è la parola dell’anno 2024 secondo Treccani.
Ogni anno, il vocabolario Treccani sceglie una parola che racchiude e rappresenta i temi più rilevanti per la società. Per il 2024, la parola prescelta è “Rispetto” e attraverso l’account Instagram Treccanigram Valeria Della Valle e Giuseppe Patota, condirettori del vocabolario Treccani” hanno spiegato: “La scelta di indicarla come parola dell’ anno intende sottolineare da una parte la necessità di un suo uso semanticamente e civilmente corretto, dall’altra la sua funzione indicatrice di un valore da condividere nella società civile. Questa parola dovrebbe essere posta al centro di ogni progetto pedagogico e poi diffondersi nelle relazioni tra le persone, nel rapporto con le istituzioni, con la politica e con le opinioni altrui, nelle relazioni internazionali“
Il termine rispetto va oggi rivalutato e usato in tutte le sue sfumature, proprio perché la mancanza di rispetto è alla base della violenza esercitata quotidianamente nei confronti delle donne, delle minoranze, delle istituzioni, della natura e del mondo animale”.
Secondo il vocabolario Treccani, il rispetto è:
“Sentimento e atteggiamento di stima, attenzione, riguardo, verso una persona, un’istituzione o una cultura, che si può esprimere con azioni o parole.“
Il termine deriva dal latino respicere, che significa “guardare indietro” o “guardare nuovamente”, e porta con sé i significati di osservare, riguardare, assistere, avere attenzione, cura e considerazione.
Il termine Rispetto è un termine che sentiamo profondamente vicino ai valori che coltiviamo nella nostra scuola. Alla Scuola Tonoli, il rispetto è molto più di una parola: è un valore fondante:
- rispetto per le persone: accogliamo le diversità e incoraggiamo ogni studente a valorizzare il proprio potenziale;
- rispetto per l’ambiente: sensibilizziamo gli studenti alla cura della natura e alla sostenibilità;
- rispetto per le idee: favoriamo un dialogo aperto e costruttivo, insegnando l’importanza dell’ascolto e della comprensione.

Mentre Treccani ha scelto “Rispetto” come parola dell’anno per il 2024, l’Oxford Dictionary ha optato per un termine che riflette una preoccupazione crescente legata alla nostra epoca: “brain rot”.
Letteralmente traducibile come “marcescenza del cervello”, questa locuzione descrive il deterioramento mentale o intellettuale associato al consumo eccessivo di contenuti banali e poco stimolanti, soprattutto online.
Secondo Oxford Languages, brain rot è emerso come una metafora del tempo trascorso sui social media e delle conseguenze di una dieta digitale povera di stimoli significativi. Casper Grathwohl, presidente di Oxford Languages, ha spiegato: “Costituisce uno dei capitoli da affrontare nel dibattito culturale sul rapporto tra umanità e tecnologia. È il simbolo di come usiamo il nostro tempo libero e delle sfide che affrontiamo in un’epoca in cui i contenuti digitali dominano la nostra attenzione.”
Brain rot non è solo una critica, ma un monito: dobbiamo riflettere su come l’era digitale influenzi il nostro benessere mentale e la qualità delle nostre relazioni.
Nel nostro contesto educativo, cerchiamo di contrastare questa tendenza promuovendo un uso consapevole della tecnologia e offrendo agli studenti strumenti per distinguere contenuti di valore da quelli che impoveriscono la mente e favorire un rapporto sano con gli strumenti digitali.
In che modo possiamo, come educatori e genitori, aiutare i giovani a scegliere percorsi che arricchiscano la mente anziché impoverirla? Questo è uno dei temi centrali per il nostro progetto educativo.

Il contrasto tra la scelta di Treccani e quella di Oxford Dictionary è illuminante: da un lato il richiamo a un valore umano universale come il Rispetto, dall’altro un’analisi critica delle sfide della contemporaneità.